In quest’articolo presenteremo un tema poco affrontato e a cui viene data ancora scarsa attenzione, ovvero i bambini plusdotati, nati con un talento particolare e unico.

Chi sono?

Sono bambini che hanno capacità  percettive e intellettive non comuni, hanno una sensibilità  elevata, e rappresentano il 3% o il 5% della popolazione infantile. Essere superdotati intellettivamente non esclude la presenza di disabilità  fisica o di un disturbo psicologico. I bambini ad altissimo potenziale possono essere impacciati da un punto di vista motorio e avere scarsi interessi per le attività  fisiche. Si possono trovare anche difficoltà  di apprendimento, facendo rendere il bambino al di sotto delle aspettative e delle sue possibilità  e alimentando vissuti di frustrazione, problemi comportamentali e malessere a scuola. Il Benessere psicologico di un bambino plusdotato è legato a una serie di fattori: l’adattamento ai contesti educativi, le caratteristiche personali, il temperamento e i contesti di vita.

Come si riconoscono?

Sono bambini in genere precoci, imparano a leggere a 2-3 anni e hanno interessi per temi di interessi generali, come la vita, la morte, la giustizia. Il bambino plusdotato fa domande e osservazioni che destano sorpresa in chi ascolta per originalità , approfondimenti e qualità  di collegamenti; si annoiano alla routine, preferiscono lavorare da soli e stare con bambini un po’ più grandi di età . I bambini ad altissimo potenziale intellettivo non hanno caratteristiche riconducibili esclusivamente al quoziente intellettivo, ma il potenziale può manifestarsi in ambito sportivo, creativo, nel desiderio di esplorare e di conoscere. Sono difficili da riconoscere anche perché hanno caratteristiche molto diverse tra di loro. Gli insegnanti sono chiamati in prima linea nel riconoscere questi bambini particolarmente dotati, in quanto il talento, se coltivato, può diventare una risorsa anche per la classe, nonché un domani per il Paese e la comunità .

Perché hanno bisogno della nostra attenzione?

Teniamo a mente che i bambini plusdotati non coincidono per forza con gli allievi che riescono molto bene a scuola. Numerosi studi e ricerche hanno dimostrato che individui dotati, se non identificati e opportunamente supportati, possono incontrare problemi di adattamento e disturbi del comportamento, queste problematiche potrebbero acuirsi o consolidarsi in particolare durante l’adolescenza. Il bambino ad altissimo potenziale intellettivo potrebbe diventare un problema in classe, perché si annoia nel sentir ripetere spiegazioni di argomenti che ha già  capito o di dover eseguire esercizi su argomenti che già  conosce, così diventa un esperto nella distrazione e a concretizzarla nell’astrarsi da ciò che succede in aula, oppure nel creare occasioni di disturbo.

Come valorizzarli?

Per valorizzarli occorre primariamente riconoscere il talento dei bambini ad altissimo potenziale intellettivo e stimolarli, sia in famiglia che a scuola, circa i loro specifici ambiti di interessi. E’ di primaria importanza sostenerlo nel percorso di crescita, non solo a livello intellettivo, ma anche socio-emotivo, favorendone l’integrazione nel gruppo dei coetanei. E’ necessario attivare percorsi di arricchimento didattico e interventi psicologici mirati, che fungano da fattore protettivo fondamentale per innescare processi di resilienza utili ad affrontare le difficoltà . 

La passione, l’impegno e la motivazione per l’apprendimento devono essere continuamente alimentate e sostenute affinché il bambino ad alto potenziale possa raggiungere l’eccellenza nella sua area di talento, contribuendo così allo sviluppo della società .

Per maggiori approfondimenti rimando al libro molto interessante della Dott.ssa Federica Mormondo “I bambini ad altissimo potenziale intellettivo” Guida per insegnanti e genitori.

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