Strategie di Coping: da dove nascono?

Tutti, prima o poi, ci troviamo a dover gestire una situazione di stress, soprattutto in ambito lavorativo e professionale. Ma cos’è che, a livello psicologico, determina lo scattare di questa precisa condizione mentale?

Lo stress scatta nell’individuo nello stesso momento in cui esso percepisce un’evento o una situazione come “stressante”. Percepire determinate situazioni come stressanti, lo rende tale. Quando un individuo considera le proprie risorse come adeguate a far fronte alle richieste che gli arrivano dall’esterno, esso potrà  adattarsi con successo anche se la domanda e lo sforzo sono considerevoli. 

Questo processo prende il nome di coping e considera tutte le strategie più o meno incosce, che l’individuo mette in atto per risolvere le difficoltà .

Cosa sono le stategie di Coping?

Il coping comprende tutti gli sforzi, sia cognitivi che comportamentali, volti a cambiare o a gestire specifiche domande interne o esterne che sono avvertite come gravose o eccessive per le risorse della persona. Le strategie che l’individuo può adottare sono state così sintetizzate e raggruppate:

  • attivazione di confronto
  • di stanziamento
  • autocontrollo
  • ricerca di supporto sociale
  • accettazione della responsabilità 
  • fuga ed evitamento
  • problem solving programmato
  • rivalutazione positiva

Lazarus e Folkman sono gli autori che hanno definito queste otto strategie, a loro volta raggruppate in due macro gruppi di coping: quello centrato sul problema e quello centrato sull’emozione. Nel processo di coping centrato sul problema l’individuo analizza il problema per capirlo meglio, lo elabora e segue un piano di azione. In questo contesto, la persona chiede anche consigli a persone ad esso vicine e in alcuni casi anche a figure specializzate come psicologi e psicoterapeuti. Nel coping centrato sull’emozione invece, il soggetto cerca di rimuovere il problema o di osservarne soltanto il lato positivo. Rivaluta positivamente la situazione e si rifiuta di concentrarsi sulle soluzioni. I processi di coping hanno il compito quindi di aiutare gli individui a mantenere l’adattamento in condizioni di difficoltà  e di ritornare alla tranquillità  dopo essersi sottoposti a forti tensioni.

La tesi di Mccubbin, Thompson e Futrell

Secondo Mccubbin, Thompson e Futrell le caratteristiche principali per la resilienza sono l’elasticità  e la galleggiabilità  e le condizioni per il recupero dopo o durante una situazione di stress sono:

  • la capacità  di integrazione
  • il supporto nella costruzione del senso di stima
  • l’ottimismo
  • la fiducia in sé ed uguaglianza
  • il sostegno di guida
  • i significati
  • lo schema

Per valutare i concetti di stress e le relative strategie di coping e adattamento dell’individuo, ci si può rifare a quattro unità  di analisi: l’individuo, la coppia, la famiglia e il sistema sociale e lavorativo. Secondo questa tesi quanto più un individuo, una coppia, una famiglia, un gruppo di lavoro, privilegiano nei momenti di stress, gli aspetti di vicinanza emotiva e di flessibilità  delle regole e delle strutture di potere, e la buona comunicazione, tanto più l’evento stressante ha possibilità  di essere superato con successo. 

Inoltre va considerato che lo stress non è sempre negativo: quando le situazioni cosiddette stressanti danno tono all’organismo e alla psiche per prepararci a prestazioni ottimali, questo processo è positivo e benefico. Quando viceversa i livelli fisiologici e psichici oltrepassano la soglia di guardia tale processo può diventare dannoso ed è il momento di chiedere aiuto!

 

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