Figli e Social Network: una realtà  che fa parte del mondo e del tempo che viviamo e con cui dobbiamo imparare a confrontarci. 

Figli e Social Network: partiamo dai numeri 

L’OssCom (Centro di Ricerca sui media e la comunicazione) ha realizzato una ricerca sul rapporto dei giovani con i Social Network ed è risultato che la media d’età  per il primo smartphone si aggira fra gli 8 e i 12 anni e che l’86,5% degli utenti tra gli 11 e i 18 anni ha almeno un profilo attivo su una delle principali piattaforme. Dallo stesso studio è emerso che l’Italia è il paese Europeo in cui l’età  media di accesso a internet è la più alta. I Social Media più usati risultano essere WhatsApp, Facebook e Instagram. Dalle statistiche risulta che  le ragazze condividono più materiali fotografici e contenuti personali (75% contro il 69% dei contenuti personali dei maschi). Il 60% dei ragazzi presenti sui Social ha cercato nuovi amici, il 45% ha aggiunto contatti che non avevano mai incontrato faccia a faccia, e 31% ha inviato informazioni personali a sconosciuti. 

Lati positivi e negativi dei Social Network 

I Social Network e i Social Media come tutti gli strumenti che ci offre la tecnologia, sono mezzi con numerose potenzialità , che possono migliorare la qualità  della nostra vita se utilizzati in modo corretto e con buon senso. Essere connessi ad un network di persone che condividono i nostri stessi interessi e che appartengono magari a luoghi diversi, può essere utile anche per informarci e diffondere a nostra volta informazioni utili. Rappresentano un luogo di aggregazione, sebbene virtuale, e pertanto sono uno strumento che può aiutarci a promuovere e diffondere buone pratiche e comportamenti o iniziative positive. Tuttavia, quando questi strumenti vengono usati senza la guida di un adulto responsabile, senza limiti di tempi di connessione o regole di comportamento, i vantaggi possono trasformarsi in aspetti negativi. Ad esempio:

  • false informazione e fake news 
  • problemi nelle relazioni
  • episodi di cyberbullismo
  • dipendenza dai social media 

Figli e social network: le responsabilità  di genitori e adulti 

Il mondo dei Social Media e più in generale del digitale andrebbe trattato come tutti gli altri aspetti della vita dei ragazzi: anche questo aspetto ha infatti bisogno di regole, così come il gioco a pallone, la televisione, i giochi nel parco sotto casa, gli orari per uscire e via dicendo. Ogni genitore ha il diritto di definire insieme ai figli le regole e i limiti che gli sembrano più utili e ragionevoli. Certo, è utile, quando si stabiliscono delle regole, che si sappia di cosa si parla e che i genitori aprano a loro volta un profilo sulla piattaforma in questione provando a conoscere in prima persona questo universo. Meglio condividerlo con i propri figli, confrontarsi e magari farsi insegnare da loro. Questo diventa un modo di rendere i Social Network dei punti di incontro con i propri figli, anziché spazi di ritiro.
La vera sfida è aiutare i ragazzi ad avere un’esperienza utile e sana della tecnologia, più che porre divieti e limiti.  Anche le regole che riguardano i limiti di tempo e gli orari sono importanti ma non risolutive. O almeno lo diventano solo nel momento in cui vengono curati anche i contenuti. E qui, ancora, parliamo di un universo che non è virtuale e separato dalla vita reale, al contrario ne è la prosecuzione. I contenuti che i ragazzi condividono sono quelli della loro vita, e l‘equilibrio della vita online comincia offline. Se hanno interessi e passioni, tenderanno a cercare esperienze online interessanti. Se hanno una vita di relazione soddisfacente, tenderanno ad essere più esigenti ed attenti nelle relazioni virtuali. Al contrario, se non sufficientemente stimolati nelle attività  e nelle passioni della vita offline e frustrati da relazioni negative, è più facile che troveranno rifugio nella dimensione virtuale. 

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